Caso di strumentalizzazione di una iniziativa per i bambini disagiati di Ciampino.

Apprendo con grande rammarico che si sta cercando di strumentalizzare un’iniziativa che riguarda problematiche di bambini e adolescenti  sul nostro territorio. L’iniziativa riguarda un’associazione “La Crisalide” patrocinata con delibera Comunale n.158 del 30/09/2011 che dovrebbe occuparsi di individuare precocemente delle strategie di intervento per problematiche come ad esempio la dislessia. Tenuto conto dell’importanza della tematica in questione in ambito scolastico, viene proposto da un dirigente e appoggiato dall’amministrazione, un progetto in collaborazione con la suddetta associazione da estendere sul territorio comunale e naturalmente individuando come capofila il proprio Circolo Didattico il II. Premetto che, il progetto sembra avere un carattere tempestivo visto che la situazione sul territorio è in questo momento gravata da un allagamento che ha portato alla chiusura di un locale da anni preposto all’individuazione dei disagi. Sembra quasi una politica del fine che giustifica i mezzi. Più che di un intervento di sensibilizzazione verso problematiche così importanti che sono sempre state una grande piaga sul nostro territorio; dove ci sono circa 700 bambini da seguire e lunghissime liste d’attesa. La cosa non chiara è a chi dovrebbe essere affidata la gestione del servizio, ossia, quali sono i professionisti che dovrebbero gestire lo sportello e segnalare l’eventuale disaggio. La diagnosi deve essere affidata a professionisti esperti, non basta guardare in faccia un bambino per capire il suo disagio. I volontari, i logopedisti, gli assistente sociale e gli psicologi non possono fare diagnosi. La diagnosi deve essere fatta da uno psicoterapeuta iscritto all’albo che oltre la semplice laurea deve aver frequentato quattro anni di scuola di specializzazione secondo la Legge 56/89 art. 3. Non facciamo una politica di numeri e tantomeno di onnipotenza dove si pensa che tutti possono fare tutto, diamo servizi di qualità. Ricordo, inoltre, che l’osservazione di cui si parla non deve essere intesa, dunque, nel senso della parola ma deve essere fatta da un occhio esperto che sia in grado di differenziare se il disagio deriva da una causa ambientale, da una causa psicologica o da una causa organica per dare risposte concrete e indirizzare le famiglie verso il professionista più idoneo che può essere uno psicologo, un logopedista o un neurologo. Il progetto, sopraccitato, dunque, non ci fornisce garanzie necessarie per affidargli un compito così delicato, servono maggiori chiarezze.

Dott.ssa Paola Costanzo (Consigliere Comune di Ciampino)